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Almería occupa uno dei vertici geografici della Spagna, è situata al sud ovest della Penisola Iberica e si affaccia al Mar Mediterraneo.
La Provincia possiede un ricco lascito archeologico: le pitture rupestri di Los Velez (dichiarate Patrimonio Mondiale dell'Umanità), i giacimenti de Los Millares (Santa Fe de Mondùjar), e El Argar (Antas). Dopo i Fenici, gli Iberi e i Romani, sbarcarono sulle coste almeriensi i Musulmani, che convertirono la città di Almería nel principale porto di Al Andalus, erigendo su tutto il territorio fortezze, torri di guardia, cisterne arabe e monumenti come la Moschea di Finaña e l'Alcazaba nella capitale. La conquista cristiana portò con sé le nuove correnti artistiche europee, che furono impiegate nella costruzione di chiese e conventi. Di ulteriore interesse è la sua architettura civile (castelli e palazzi), portuaria e industriale (mineraria).
La Alcazaba è la gioia monumentale di Almería. Domina la città come vedetta e costruzione militare difensiva. È considerata la seconda costruzione andalusa più grande della Penisola Iberica dopo la Alhambra di Granada. Le muraglie che ascendono fino all' Alcazaba ricordano l'importanza strategica della capitale come baluardo difensivo di fronte agli attacchi dei pirati berberi negli anni in cui l'Islam cominciava a diffondersi tra le terre andaluse.
La cattedrale di Almería è unica nel suo genere. Si tratta di una cattedrale-fortezza dei secoli XVI-XVII dove si ritrovano stili talmente diversi come il rinascimentale della sua pianta, o il barocco e il neoclassico di buona parte delle cappelle che circondano l'altare maggiore. Fu costruita sia per ragioni di culto, che per difesa dagli attacchi sferrati sulla città dai pirati berberi.
L'offerta culturale della capitale è molto ampia: dalle cisterne arabe di Jairàn, i rifugi della guerra civile, il cable inglés (molo in cui si caricavano e scaricavano merci, soprattutto minerarie, dalle navi che attraccavano al porto, n.d.t.), il Museo Archeologico, il Centro Andaluso della fotografia, la Chiesa di San Giovanni, il muro della quibla e mihrab, tra gli altri.
Fonte principale Wikipedia:
https://es.wikipedia.org/wiki/Almer%C3%ADa#Patrimonio_hist.C3.B3rico-art.C3.ADstico_y_lugares_de_inter.C3.A9s
Almería è una terra di contrasti con spazi naturali di grande valore ecologico. Passando dalle spiagge di Cabo de Gata, per il deserto di Tabernas, fino alle colline della Sierra Nevada. In seguito si menzionano alcuni degli spazi naturali della provincia.
Il litorale del confine municipale si estende per 35 km, dei quali poco più di sei corrispondono alla città. Conta in tutto di 16 spiagge di diverse caratteristiche, tra le quali possiamo trovare quelle di San Miguel, Zapillo e Nuova Almeria dentro al nucleo urbano fino alle sei spiagge che si trovano nel Parco Naturale Marittimo-terrestre di Cabo de Gata-Nijar.
Nel litorale di Cabo de Gata si alternano dirupi, calette piccole e solitarie, estese spiagge e scogliere. Le sue condizioni climatiche di aridità sembrano quelle che esistono negli estesi territori del Nord Africa o del Medio Oriente, quello che identifica questo luogo come l'enclave più arida dell'Europa Occidentale.
Considerato l’unica zona desertica propriamente detta di tutto il continente europeo. Si differenzia specialmente per la sua geologia.
Questo parco comprende 15 municipi della provincia di Almería e 29 di quella di Granada. Qui si localizzano le maggiori vette della penisola, El Mulhacén (3.479 metri) e El Veleta (3.392 metri). Al riparo dalla Sierra Nevada e bagnato dal fiume Andarax, si trovano i 24 municipi della Alpujarra almeriense. La maggior parte dei comuni deve la sua origine all'epoca della dominazione musulmana. Nei loro paesaggi, si alternano case costruite con mattonelle, coltivazioni irrigate a schiera tramite un sistema di canalizzazione, incredibili paesaggi e popoli dal più puro sapore arabo con strade strette e ripide.
In questo paesaggio si alternano belle valli con ripide catene montuose, le cui cime si tingono di bianco in inverno. Fin dall'antichità, l'uomo ha cercato rifugio nelle fese di questa terra e importanti giacimenti lo testimoniano. Al Paleolitico risale la Cueva de Ambrosio, e al Neolitico La Cueva de los Letreros, in cui si trova, al suo interno, un complesso di pitture di arte rupestre ben conservato. Antico più di 7500 anni, è considerato come uno dei più importanti della Penisola Iberica, nella Cueva de los Letreros si trova la figura dell'Indalo, simbolo di Almería. Altra indispensabile visita nel Parco Naturale è il castello de Los Velez, una gioia di stile rinascentista, dichiarato Monumento Storico Nazionale.
È un complesso di caverne, valli profonde, doline, geodi ed altri fenomeni carsici scavati dal Fiume Aguas in un deposito di gesso al sud della località di Sorba in Almería. Ci sono due modi di visitare il Carso in superficie: percorrendo il suo paesaggio all'esterno o addentrandosi in qualcuna delle sue caverne per vedere il mondo sotterraneo. Nel Carso in gesso di Sorbas, gli speleologi hanno un paradiso sotterraneo. Si possono anche visitare turisticamente realizzando una delle tre possibili escursioni guidate che si offrono nel Carso e che sono adatte per tutti i tipi di pubblico.
La sua condizione di oasi boscosa tra il Deserto de Tabernas, zona più arida d'Europa, e la Baia di Almería, le conferisce grande rilevanza ecologica. Visto il suo valore come ecosistema, è uno dei Luoghi di Importanza Comunitaria (LIC) di Almería.
È un'enclave marittima-terrestre di eccezionali valori ecologici, comprende il territorio dell'Isola di Alborán, l'Isolotto della Nube e le acque e fondi marini che lo circondano.
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